CORONAVIRUS. NEL MONDO SUPERATI GLI 8 MILIONI DI CONTAGI E A PECHINO AUMENTANO I CASI
Il numero ufficiale di contagi ha superato nel mondo gli 8 milioni di casi (8.035.364), mentre i decessi sono 436.918. E’ quanto risulta dai conteggi della Johns Hopkins University di Boston, che dall’inizio della pandemia aggiorna una mappa con tutte le comunicazioni ufficiali. E questi dati sono confermati anche da un’elaborazione dell’Agenzia France Presse; tra questi numeri, la cifra che preoccupa di più è 80 mila: tanti sono i decessi registrati tra l’America Latina e i Caraibi. Di questi, circa 44 mila (43.959), sono avvenuti in Brasile, che con i suoi 888.271 contagi è il secondo paese al mondo più colpito, sia per casi che per morti, dietro agli Stati Uniti, che conta 2.114.026 persone contagiate e 116.127 decessi. In tutta l’America Latina sono ormai quasi 1,7 milioni le persone che hanno contratto il virus. In Cina sono stati registrati altri 40 casi, di cui 27 a Pechino; il giorno precedente i nuovi contagi erano stati 49, di cui 36 nella capitale, dove sono stati rilevati nuovi focolai e dove sono state ripristinate le misure anticontagio in diversi quartieri. La situazione di una nuova ondata di contagi a Pechino è “estremamente grave”: lo ha detto un rappresentante della municipalità della capitale, che parla anche di “una corsa contro l’orologio” per contrastare questa nuova ondata con misure restrittive, decisive e determinate; il totale in Cina è salito a 84.378 contagi e 4.638 decessi. Intanto la compagnia aerea Delta Airlines ha annunciato che ripristinerà il volo da Seattle a Shangai, via Seul; l’annuncio arriva dopo che il governo cinese ha dato il via libera a voli provenienti dagli stati Uniti. Situazione problematica anche in India, dove continuano ad essere registrati in media più di 10 mila casi al giorno che hanno portato il totale, da tutti sottostimato per un Paese da 1,3 miliardi di abitanti, a 343.091 contagi e 9.900 decessi; tra i contagiati anche il Ministro della salute della capitale New Delhi, Satyendar Jain, ricoverato per la febbre alta e un calo dei livelli di ossigeno nel sangue.
